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Il noleggio a lungo termine aiuta il mercato

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“Il Noleggio a Lungo Termine ha accusato la crisi che ha colpito i suoi clienti, ma si è trattato più di assestamento che di vero calo” – afferma Pier Luigi Viscovo, direttore del Centro Studi Fleet&Mobility – a commento del recente X Rapporto Aniasa – Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio del sistema Confindustria.

Negli anni in cui il Paese cresce dell’1%, il noleggio (breve e lungo) ha sfiorato i 6 miliardi di euro di giro d’affari nel 2010 (+3% rispetto al 2009) e i primi segnali del 2011 sono altrettanto positivi, non solo per il rent-a-car ma anche per il NLT che l’anno scorso, pur cresciuto in fatturato del 3%, ha registrato una lieve flessione nella flotta. Invece, l’indicazione di questa prima parte dell’anno è che nel 2011 il NLT terrà come flotta e aumenterà gli acquisti di veicoli rispetto al 2010, poiché molti contratti prorogati scadono in questi mesi.

L’economia mondiale – trainata dalla crescita dei paesi BRIC – alimenta la produzione e il commercio anche nelle economie mature, che infatti crescono. Ma la strategia delle imprese è di assecondare lo sviluppo con prudenza, attente al contenimento dei costi e all’efficienza, proprio in risposta alla natura finanziaria della crisi, che ha annichilito la fiducia nelle banche e nel sistema finanziario, a cui non intendono più affidare la propria sopravvivenza. Efficienza significa strutture snelle, che certo non riducono la disoccupazione e, neanche tanto per inciso, non riportano le flotte ai livelli 2008. Se non cala la disoccupazione, la gente si sente ancora in crisi e permane l’incertezza sul futuro, che non fa risalire la domanda interna.

È questo il quadro macroeconomico a cui fa riferimento il X Rapporto Aniasa, quando spiega la leggera flessione della flotta in NLT rispetto al 2010. Poi però si scopre anche che il calo (circa 9.000 veicoli tra auto e furgoni) è interamente concentrato nei contratti inferiori a 12 mesi, che sono quasi un’anomalia nel noleggio a lungo (appunto) termine: per lo più vetture destinate a operatori di rent-a-car, in cui il noleggiatore a lungo entra come finanziatore, spesso assistito anche da una clausola di buy-back da parte della Casa.

Dunque, il NLT ha accusato la crisi, ma si è trattato più di assestamento che di vero calo. La validità della formula – soprattutto per i contenuti di economicità – non è in discussione, anzi. C’è ancora un grande segmento di clientela potenziale che può essere attratto dal NLT: le famose PMI e le “partite IVA”.

Per quanto riguarda il rent-a-car, il 2010 è stato un anno positivo, grazie alla ripresa del turismo privato. La domanda ha toccato quasi 1,1 miliardi di euro, pur con tutti gli indicatori che indicano “efficienza”, grazie a un sapiente controllo dei costi da parte degli operatori.

In conclusione, le flotte hanno archiviato un buon 2010 e stanno crescendo anche nel 2011: +13% (30.000 auto) le immatricolazioni dei primi 5 mesi contro una domanda dei privati che invece cede circa 180.000 unità, a causa del 1° trimestre 2010 drogato dagli incentivi. Da aprile in poi la domanda dei privati si annuncia stabile (ma potrebbe riservare una piacevole sorpresa), mentre le flotte continueranno a crescere. A fine anno, potrebbero mancare circa 150-170mila auto dei privati, bilanciate in parte da 50mila in più delle flotte. Il lato positivo è che le auto delle flotte hanno un valore medio di 19.600 euro, contro i 16.500 delle vetture scelte dai privati, stando all’analisi del valore condotta dal Centro Studi Fleet&Mobility. Queste cifre proiettano un mercato totale 2011 che – seppur in flessione rispetto al 2010 (ma non è ancora detto) – potrebbe anche chiudere in pareggio in termini di valore.Share

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